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domenica 14 aprile 2013

Le proteine


Codice genetico e sintesi delle proteine


Archibald Garrod ipotizzò che alcune malattie causate dall'incapacità di svolgere processi chimici potessero essere ereditarie, e pensò che questo fosse causato da carenze enzimatiche. Successivamente si capì che tutte le attività biochimiche della cellula dipendono dagli enzimi.
George W Beadle lavorò sui mutanti di Drosophila ossia il colore degli occhi, capì che questi colori fossero il risultato della variazione di un unico enzima.
Edward Tatum studiando la Neurospora ( muffa del pane) riuscì a dimostrare la relazione tra il mutante e la perdita di funzioni degli enzimi.
( come funziona il suo esperimento:
estrassero le spore della muffa erano degli incroci tra ceppi normali e ceppi esposti a raggi X, questa spora veniva lasciata crescere in un terreno normale, poi una parte della muffa venne spostata in un terreno con i minimi nutrimenti e privo di amminoacidi, questo le impedì di crescere, perchè non poteva sintetizzare alcuni amminoacidi. Poi la muffa venne riposta in terreni minimi diversi, ciascuno contenente uno solo dei 20 diversi amminoacidi, e capirono così quale era l'enzima che permetteva la mutazione della muffa. ( in questo caso la prolina ) )

Gli enzimi sono essenziali per l'attività cellulare, questi si agganciano alla molecola e si attraggono tra di loro iniziando in iterazione.
Quindi noi sapevamo che un gene = un enzima, ma questo è sbagliato perchè vi sono proteine che non sono enzimi. Quindi un gene = una proteine, ma anche questo quando si capì che le proteine erano catene polipeptidiche divenne sbagliato. Quindi un gene = una catena polipeptidica.
Anche questo venne poi modificato, quando si scoprì che alcuni geni possono portare l'informazione genetica per la sintesi di molecole di RNA. Questi geni sono chiamati geni strutturali.


Anomalie
Linus Pauling pensava che le malattie che riguardano l'emoglobina potessero derivare da una variazione della proteina della molecola di emoglobina. Prelevò alcuni campioni di emoglobina da individui affetti da anemia e altri sani. Con l'elettroforesi ( strumento per osservare il comportamento di molecole sciolte in una soluzione e sottoposte a un campo elettrico e fa muovere le molecole in velocità diverse) capì le diverse forme di emoglobina. Quella normale ha una maggior carica negativa, una persona eterozigote ha una copia del carattere dell'anemia e uno normale, quindi le produce entrambe.

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