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DEMOCRITO e LEUCIPPO460 AD
Democrito era un filosofo atomista, ossia non accettava una visione del mondo monista e quindi credeva in più archè. Per gli atomisti la materia non è infinitamente divisibile come diceva Zenone, perchè se fosse infinitamente divisibile sparirebbe nel nulla e quindi nel non essere. Democrito allora definì questi atomi come la materia per indicare che c'era qualcosa di eterno e che rendesse la materia divisibile fino a un certo punto. Gli atomi per Democrito sono pieni, ingenerati, imperituri ed eterni

La sua teoria sembrava aver risolto i dubbi sulla materia, l'atomo era la parte più piccola, indistruttibile e indivisibile che costituiva la materia, ma alcune proprietà della materia hanno fatto venire dei dubbi agli scienziati:
1)la comparsa di cariche elettriche sui corpi strofinati
2)l’evidenziarsi di carica positive e negative nelle soluzioni
attraversate a corrente elettrica
attraversate a corrente elettrica
3)l’emissione spontanea da sostanze di radiazioni nominate alfa( positive) beta(negative) y(neutre)
Gli scienziati hanno avuto dubbi sul fatto che l’atomo fosse la parte più piccola della materia, avevano ragione! Ci sono i protoni, neutroni ed elettroni dette particelle subatomiche. Gli atomi di uno stesso elemento si differiscono per il numero di queste particelle.
Fin al VI secolo i greci sapevano che l'ambra strofinata su un panno asciutto di lana acquista la capacità di attrarre corpi leggeri. W. Gilbert 1544, dal termine greco elektron( ambra) coniò il termine elettrico per definire il fenomeno. Due corpi elettrizzati si attraggono o si respingono e questo ha creato due stati elettrici : positivo e negativo. Si dice carico di elettricità positiva( vetrosa) se si comporta come il vetro strofinato, elettricità negativa ( resinosa) se si comporta come l'ambra. Se un corpo possiede due cariche di segno opposto si chiama elettricamente neutro.
I corpi si dividono in:
- conduttori, se consentono il passaggio dell'elettricità
- isolanti o coibenti se non consentono il passaggio.
La forza F con cui i corpi si attraggono o si respingono è data dalla formula di Coulomb
F= K* (q1.q2)/d^2

La massa dell'elettrone è di 9,11*10^-31 1800 volte più piccolo del protone. La sua carica è di 1,6021 10^-19 C. Il coulomb è stata scelta come unità di misura così grande per un elettrone così piccolo perché è riferita a un mondo macroscopico. la carica elettrica dell'elettrone è la più piccola, tutte le altre cariche elettriche sono suoi multipli. L'elettrone ha una massa così piccola che la sua carica elettrica rispetto alla massa è enormemente grande.
MILLIKAN 1868
Con il suo esperimento con l'olio scoprì che la carica elettrica era quantizzata e scoprì quella
dell'elettrone.RUTHERFORD smente la teoria del Muffin e ipotizza un atomo con neutroni e protoni nel nucleo, essi vengono chiamati nucleoni.


I protoni rimangono "fermi" all'interno del nucleo a causa della forza nucleare, più è piccolo l'atomo meglio è, se l'atomo diventa troppo grande si rompe perché la forza nucleare non è abbastanza forte da contrastare la forza del protone.
Il numero di protoni definisce il numero atomico Z
il numero di protoni e neutroni definisce il numero di massa A
Gli isotopi sono atomi che hanno lo stesso numero atomico ma diverso numero di massa quindi hanno proprietà chimiche simili ma diverse proprietà fisiche.
Il numero di massa che troviamo scritto nella tavola periodica è la media ponderata della massa degli isotopi e della loro percentuale in natura.
Il numero di massa che troviamo scritto nella tavola periodica è la media ponderata della massa degli isotopi e della loro percentuale in natura.

NIELS BOHR (1885-1962) diede una geniale interpretazione della struttura della materia. Studiò gli elementi più semplici ad esempio l'idrogeno al fine di spiegarne lo spettro di emissione. Distinse gli elettroni in base al loro comportamento in due categorie:

Se viene fornita dell'energia a un atomo questo ne assorbe una precisa quantità che gli serve per compiere il salto ma subito dopo torna in dietro rilasciando l'energia acquisita sotto forma di quanti di luce di frequenza determinata.
Quindi il modello atomico di Bohr era formato da orbite circolari concentriche ed è possibile solo se si verifica la seguente condizione :
mvr=n*h/2π
-m= alla massa dell'elettrone
-v= alla sua velocità
-m= alla massa dell'elettrone
-v= alla sua velocità
-r= raggio dell'orbita
-h=costante di Planck
-n= numero quantico principale

-h= costante di Plank
-m= massa dell’elettrone
-v= velocità dell’elettrone

Principio di indeterminazione: esistono coppie di misure che non posso essere effettuate contemporaneamente perché la precisione di una è inversamente proporionale all’altra. E quindi impossibile da misurare contemporaneamente.

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